Industrie creative e digitali: aumento della domanda per content creation, marketing digitale e design ux
tecnologica e dalle nuove esigenze di comunicazione e interazione. Content creation, marketing digitale e design UX sono diventati settori centrali per le imprese che vogliono distinguersi e rimanere competitive in un mercato sempre più orientato verso il digitale.
La content creation è oggi uno degli strumenti principali per attirare l’attenzione del pubblico. I formati video dominano la scena, rappresentando oltre l’80% del traffico online globale nel 2025. La personalizzazione dei contenuti, resa possibile dall’intelligenza artificiale, permette di creare esperienze più coinvolgenti e mirate. Inoltre, gli utenti preferiscono contenuti autentici che rispecchino valori reali, rendendo lo storytelling uno degli approcci più efficaci per costruire una connessione emotiva con il pubblico.
Il marketing digitale si sta evolvendo rapidamente grazie all’integrazione di tecnologie avanzate. Le piattaforme social stanno diventando veri e propri ecosistemi commerciali, dove gli utenti possono scoprire prodotti, interagire con i brand e completare acquisti senza uscire dall’applicazione. L’automazione sta migliorando l’efficienza delle campagne pubblicitarie, permettendo ai marketer di adattare strategie in tempo reale sulla base dei dati raccolti. Questo approccio consente di ottimizzare le risorse e aumentare il ritorno sugli investimenti.
Il design UX è ormai un elemento imprescindibile per garantire esperienze fluide e piacevoli agli utenti. Gli studi dimostrano che la qualità dell’interazione con un prodotto o servizio può influenzare direttamente la fedeltà del cliente e la sua propensione a spendere di più. Le interfacce adattive, capaci di rispondere alle esigenze specifiche degli utenti, stanno diventando sempre più diffuse. Tecnologie come la realtà aumentata e il design tridimensionale offrono nuove possibilità per creare esperienze immersive che catturano l’attenzione e favoriscono l’engagement.
L’impatto dell’intelligenza artificiale sul lavoro
Con l’avanzata dell’intelligenza artificiale (AI), molti temevano che questa avrebbe causato una perdita massiccia di posti di lavoro. In realtà, il panorama lavorativo si sta trasformando piuttosto che riducendosi: l’AI non elimina necessariamente il lavoro umano ma lo ridefinisce, richiedendo nuove competenze tecniche e capacità di adattamento. Secondo il World Economic Forum, entro il 2025 saranno eliminati 85 milioni di posti di lavoro tradizionali, ma ne emergeranno 97 milioni legati alla tecnologia, creando un saldo positivo globale di 12 milioni.
Tuttavia, questa transizione non è priva di conseguenze sociali ed economiche. La perdita di posti di lavoro colpisce spesso i lavoratori meno qualificati o impiegati in mansioni ripetitive, mettendo a rischio la stabilità economica delle famiglie che dipendono da questi redditi. Per affrontare questa situazione è fondamentale investire in programmi di riqualificazione (reskilling) e aggiornamento delle competenze (upskilling), ma anche sviluppare strumenti concreti per incentivare le aziende a proteggere i lavoratori.
La proposta della certificazione
Il Centro Studi Europeo propone l’introduzione di una certificazione riconosciuta a livello nazionale o internazionale – sul modello delle certificazioni di qualità come la ISO – per valorizzare le imprese che investono concretamente nella crescita professionale dei propri dipendenti. Questo riconoscimento formale permetterebbe di premiare le aziende più virtuose, incentivando al tempo stesso pratiche aziendali orientate alla formazione continua, alla responsabilità sociale e alla sostenibilità occupazionale.
Un sistema di certificazione trasparente e condiviso potrebbe includere criteri come:
– Percentuale del budget aziendale destinata alla formazione.
– Numero di dipendenti coinvolti in programmi di upskilling o reskilling.
– Collaborazioni con enti educativi o piattaforme specializzate.
– Risultati misurabili come l’aumento delle competenze o la riduzione del turnover.
Questa certificazione non solo rassicurerebbe i lavoratori sul loro futuro occupazionale ma migliorerebbe anche la reputazione delle aziende partecipanti, rendendole più attraenti sia per i talenti emergenti sia per i clienti sensibili alla responsabilità sociale d’impresa. Inoltre, potrebbe fungere da incentivo per le imprese a investire nella formazione interna, contribuendo a ridurre il divario tra lavoratori altamente qualificati e quelli impiegati in mansioni tradizionali.
Per supportare l’implementazione della certificazione proposta da Hermes Centro Studi Europeo sarebbe utile coinvolgere governi e istituzioni europee attraverso programmi dedicati. Iniziative come Europa Creativa potrebbero includere fondi specifici destinati alle aziende che dimostrano un impegno concreto nella riqualificazione dei lavoratori. Questo approccio pubblico-privato garantirebbe una maggiore accessibilità ai programmi formativi e incentiverebbe le imprese ad adottare pratiche sostenibili.
Benefici concreti per aziende e lavoratori
Le aziende giocano un ruolo centrale in questo processo: investire nella formazione dei dipendenti non è solo una scelta etica ma anche strategica. Garantisce continuità operativa, riduce i costi associati alla sostituzione del personale e migliora la produttività grazie a lavoratori più qualificati. Programmi come “Upskilling 2025” di Amazon dimostrano che investire nella riqualificazione può generare benefici significativi sia per i lavoratori che per le imprese.
La flessibilità lavorativa è un altro aspetto chiave: oltre il 70% dei professionisti in questi settori lavora in modalità remota o ibrida, ampliando le opportunità anche in aree geografiche meno urbanizzate. Questo fenomeno sta contribuendo a una distribuzione più equilibrata delle possibilità occupazionali.
Guardando al futuro, l’intelligenza artificiale generativa promette di trasformare ulteriormente questi settori. Nuove competenze saranno richieste per gestire sistemi automatizzati, mentre alcune attività ripetitive verranno delegate alle macchine. Questo cambiamento aprirà spazi per la creatività umana in ambiti ancora inesplorati.