L’intelligenza artificiale nell’arte: evoluzione o rischio per la creatività?

Il 5 marzo 2025, Christie’s ha segnato un nuovo capitolo nella storia dell’arte con la sua prima asta dedicata esclusivamente alle opere generate da intelligenza artificiale. Questo evento ha riacceso il dibattito sulla relazione tra tecnologia e creatività, sollevando questioni fondamentali su proprietà intellettuale, autorialità e il ruolo dell’IA nei processi artistici.

L’asta ha presentato opere innovative di artisti come Refik Anadol, il cui lavoro “Machine Hallucinations – ISS Dreams – A” ha raggiunto $277.200, dimostrando il crescente interesse per questa nuova forma di espressione. Tuttavia, non tutte le opere hanno trovato acquirenti, segno che il mercato è ancora in fase di assestamento.

Oltre ai risultati economici, l’evento ha suscitato un acceso confronto sul diritto d’autore. Circa 6.500 persone hanno firmato una lettera aperta per chiedere la cancellazione della vendita, evidenziando preoccupazioni legate all’uso di dataset contenenti opere protette da copyright. Questo scenario apre interrogativi cruciali: chi detiene i diritti sulle opere create con l’IA? Quali regolamentazioni dovrebbero essere applicate per tutelare gli artisti umani?

Il Regolamento UE 2024/1689 (AI Act) gioca un ruolo fondamentale nel definire un quadro giuridico per l’intelligenza artificiale in Europa. Classificando i sistemi di IA in base al rischio (minimo, alto, inaccettabile), l’AI Act stabilisce che pratiche di IA considerate “a rischio inaccettabile” sono vietate, con sanzioni fino al 7% del fatturato globale per le aziende non conformi. Tuttavia, le linee guida attuali non sono vincolanti e lasciano margini interpretativi significativi.

Le richieste di regolamentazione riguardano anche la necessità di ottenere il consenso dei detentori dei diritti d’autore prima di utilizzare opere protette nei dataset di training AI. Enti come la Design and Artists Copyright Society (DACS) hanno sollevato l’importanza di introdurre licenze obbligatorie per garantire un equo compenso agli artisti i cui lavori vengono utilizzati per addestrare modelli AI.

L’arte generata da algoritmi è destinata a ridefinire il settore artistico e il suo mercato. Mentre le istituzioni e i collezionisti esplorano le potenzialità dell’IA nella creazione artistica, il dibattito rimane aperto. L’Europa, con la sua attenzione alla regolamentazione dell’intelligenza artificiale e un approccio “risk-based” che bilancia innovazione e tutela dei diritti, avrà un ruolo chiave nel definire il futuro di questa nuova frontiera.

📢 Cosa ne pensate? L’IA è un’opportunità per l’arte o un rischio per la creatività umana?

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